• Eva Reguzzoni è una giovane artista lombarda che Satura ha voluto premiare per doti tecniche ed originalità stilistica. A lei è stato assegnato infatti il primo premio del concorso nazionale Saturarte, giunto ormai alla sua quindicesima edizione. Il riconoscimento la encomia per la sua brillante reinterpretazione dei motivi fondamentali del minimalismo contemporaneo.

    Veloci, dinamici, i cubi di Eva invadono lo spazio e lo sconvolgono in una prorompente sinfonia di colori. Si sdoppiano, si triplicano, si moltiplicano in una contagiosa simmetria di dimensioni che rapisce ed ipnotizza lo sguardo.

    Il mondo di Eva ruota tutto attorno a tre elementi portanti: la scomposizione del piano spaziale, il contrasto monocromatico, e la linea retta.

    Ogni elemento è indispensabile e complementare e contribuisce a trasformare componenti scarni ed essenziali in un quadro completo di vivace ricchezza.

    Lo spazio è elemento di grande carattere nell’opera: esso sembra infrangersi e dissolversi catturato da geometrie instabili e vibranti, che lo invadono fino a smaterializzarlo.

    Inoltre l’ossessiva ripetizione quadratica sfalsa e frammenta le proporzioni del piano; ed è proprio questo che cattura lo spettatore: un’incredibile profondità che ha origine soltanto tramite la linearità bidimensionale.

    Analizzando oltre, ciò che di sicuro stupisce è l’utilizzo virtuoso del colore: toni carichi e pieni in campiture decise, sono abilmente sovrapposti, fino a fondersi in un unicum di penetranti contrasti cromatici. Sfumature variegate, che esaltano la gamma dei colori primari.

    Infine è d’obbligo osservare la cura e la ricerca della linea: Eva celebra il trionfo della retta e la sua mano si muove con sicurezza sulla tela, declinando ogni suo tratto con personalità e carattere. Ciascuna linea è diversa, unica: talune nette, talune sporche, e poi spesse, sottili, graffiate, sfumate, accennate...talune solo immaginate.

    Un unico gesto, innumerevoli grafie. Una pluralità che ci riporta alla pura dimensione del segno.

    Nell’insieme questo suo mondo di cubi ci appare fortemente evocativo: in esso si possono leggere riferimenti artistici all’antica arte vetraria come all’avanguardia di Mondrian. Ma queste figure ci riportano anche ad una dimensione più quotidiana e familiare, fatta di tante finestrelle nascoste e sovrapposte: quella di una città di oggi, tutta rinchiusa in alti palazzi e grattacieli, atomistica ed animata da un forte verticalismo.

    Queste forme a noi note, tuttavia, vengono dipinte come un colorato mosaico di differenze, che evolve la monotonia e l’uniformità in una grande ricchezza di stimoli. Ne emerge infine un caos creativo incapsulato in rigide forme, le quali, solo a stento, ne trattengono lo slancio vitale e dinamico.




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