• Procedo molto lentamente,

    perché la natura è per me estremamente complessa,

    e i progressi da fare sono infiniti.

    Non basta vedere bene il proprio modello,

    bisogna anche sentirlo con esattezza,

    e poi esprimersi con forza e chiarezza.

    PAUL CEZANNE

     

     

     

    S’inaugura, sabato 1 ottobre 2011 alle ore 17:00, presso SATURA art gallery, Piazza Stella 5/1 Genova, la mostra “Il paesaggio è uno stato d’animo” di Marina Dagnino Isnaldi. La mostra, a cura di Maura Ghiselli, rimarrà aperta fino al 15 ottobre 2011 con orario dal martedì al sabato 15:30 – 19:00.

     

    Il pittore, quando dipinge un paesaggio deve usare gli occhi, il cuore e il cervello: gli occhi per osservare lo spazio e i luoghi, il cuore per trasformarli in qualcosa di nuovo, filtrando il dato reale attraverso la propria emozione ed, infine, il cervello, che guida la mano dell’artista durante il processo di ricostruzione dell’immagine.

    Marina lo sa, è consapevole che e’ necessario lavorare in parallelo con la natura ma, allo stesso tempo, seguire la sua emotività ed il suo temperamento.

    Le atmosfere che dipinge sono una maniera colta e garbata di interpretare il paesaggio, ogni volta con uno stimolo nuovo e la volontà di raccontarlo utilizzando l’equivalente pittorico dei versi di una poesia, che riescono a trascendere la realtà dal suo significato originario, alla ricerca di essenze più allegoriche e intime.

    Quando Marina osserva i soggetti che vuole dipingere, seleziona con sensibilità e consapevolezza i dettagli che per lei hanno importanza e significato all’interno del loro contesto originario, e riesce ad interpretarli subendone a tal punto il fascino da restituire al dipinto quell’emozione che ci coglie alla vista di un luogo quando lo si conosce per la prima volta.

    Pennellate decise e scelte cromatiche sicure del proprio potenziale comunicativo, definiscono spazi e luoghi  in bilico tra la concreta certezza della loro autenticità e il suggerimento che comunque il risultato finale del quadro è in primo luogo attribuibile a quella  ricercata parafrasi della realtà, propria della pittura di Marina.

    Interpretare il paesaggio attraverso una determinata intenzione espressiva,  significa decidere di servirsi della capacità’ interpretativa del colore ed utilizzarla in maniera tale da riuscire a comunicare per mezzo del colore stesso, il quale assume per Marina due funzioni essenziali: la scelta e l’utilizzo di specifiche gradazioni cromatiche sono l’elemento fondamentale sia per quanto riguarda la costruzione formale del quadro che per quanto riguarda quella emozionale. Per questo il processo creativo non inizia nell’attimo in cui il pennello si poggia sulla tela, bensì nel momento in cui un particolare piuttosto che un altro colpisce l’attenzione dell’artista che decide di considerare come significativa una personale giustapposizione di linee, colori, dettagli e sfumature e attraverso il gesto pittorico e il sentimento le ridefinisce e traduce in forme nuove, delle quali ne diventa inevitabilmente parte.