S’inaugura sabato 5 maggio 2012 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Tracce di soggetto” di Davide Battaglia a cura di Elena Colombo. La mostra resterà aperta fino al 19 maggio 2012 con orario 15.30 – 19.00 dal martedì al sabato.
L’iperrealismo di Davide Battaglia è sorprendente, così vivido e fotografico da trascendere i confini della finzione. Le sue opere raccontano il quotidiano post-moderno in cui tutti sono connessi ma isolati, vicini senza mai conoscersi (L’inquilino del quinto piano). Stanze minimali che riproducono scene di ordinaria solitudine, soprattutto bagni come punto di partenza di ogni storia possibile. Un ragazzo si lava i denti, forse per iniziare una nuova giornata; una ragazza si trucca per la serata; un’altra prova un top provocante. Gli specchi e l’intimità domestica materializzano o dissolvono le maschere indossate da ciascuno di noi e sono la metafora della scomposizione emotiva. Giovani e anziani, ognuno con un proprio stile – ognuno con la propria malinconia – inscenano una recita, si trasformano in attori. La successione dei fotogrammi rende la totalità dell’azione; riquadri regolari e giustapposti mostrano la contemporaneità di situazioni, lasciando allo spettatore il compito d’immaginare la vicenda. Le diverse angolazioni si sommano restituendo ai personaggi la loro fisica tridimensionalità, i protagonisti si sfiorano senza mai toccarsi, in atmosfere asettiche, i gesti restano sospesi e ambigui, come amputati. Genova, è il racconto di un amore complicato, fatto di sguardi e di sottintesi: un uomo e una donna si guardano senza parlarsi, illuminati e assorbiti della città notturna. Ogni serie è una scoperta di nuove declinazioni della luce, protagonista di un impressionismo istantaneo fatto di ombre, movimenti e flussi cromatici. Chiuso tra quattro mura o immerso nel paesaggio urbano, l’Uomo è sempre in transito, appena consapevole dell’ambiente che lo circonda (By Night). Qualsiasi relazione è filtrata, costantemente mediata dalla tecnologia con i suoi mille schermi ingannevoli. Battaglia analizza gli ingranaggi del meccanismo e ritrae l’insieme della realtà plastificata in cui viviamo. La facciata sfavillante e mondana nasconde la ferocia del rapido consumo, la fredda mercificazione dell’immagine. La tv spenta è testimone immobile della disperazione (Reality) e i cellulari diventano le uniche finestre aperte sull’ansia dell’assenza (Titolo Muto 02).