S’inaugura sabato 29 settembre 2012 alle ore 17:00, nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra “Pinocchia e le altre storie” di Laura Peluffo a cura di Marta Marin. La mostra resterà aperta fino al 13 ottobre 2012 con orario 15.30 – 19.00 dal martedì al sabato.
Cos'è l'arte. Ce lo chiediamo ogni volta. Ogni volta che abbiamo la fortuna di imbatterci in una persona che decide di donare un po' di se stessa agli altri, alla collettività. E’ un bilanciamento tra il suo ego artistico che cerca di esprimersi in forme, colori, contenuti, e il valore etico e culturale che da esso si sprigiona e diventa bene comune. Ce lo chiediamo anche in questa occasione, di fronte alle splendide opere di Laura Peluffo. Istinto, poesia, ironia, fiaba, teatralità si uniscono nelle sue sculture ceramiche esposte in questa preziosa mostra: Pinocchia, il personaggio che emerge (fra Pulcinella, le Teatranti e i teatrini) e fa capolino è sulla linea di confine tra bugie e verità... un filo sul quale camminiamo tutti noi, ogni giorno. Guardo le opere di Laura Peluffo e mi viene da rispondere alla domanda iniziale… cioè che arte equivale a gocce profumate di civiltà, gocce profumate di vita in una società schizofrenica come la nostra. Il mondo di Pinocchia non me lo immagino fuori dal tempo, tutt'altro, con i suoi grandi occhi si ciba di suoni e colori, curiosa e aperta al mondo. Ma sicuramente senza troppi telefonini, senza troppo Facebook, senza le intrusioni più o meno aggressive di tutti i giorni nella nostra vita, in casa, fuori, ovunque. Gocce di civiltà e di vita dunque, che una dietro l'altra vanno a riempire il flacone di un profumo magnifico dove bugie e verità si mischiano nelle giuste dosi. E' profumo d'arte pura quello di Laura Peluffo, nella ricerca materica, nella qualità della scultura e della modellazione ceramica, nei toni cromatici delicati, nella teatrale e poetica ironia di Pinocchia in quel magico circo, in quel palcoscenico pieno di dolori e felicità che è la vita di ciascuno di noi e dal quale Laura tira fuori le emozioni più belle, per la gioia del nostro umore e dei nostri sensi. (Testo critico di Roberto Giannotti)